Dr. Giorgio Mazzola - Medico Nutrizionista
QUANTA FRETTA MA DOVE CORRI, DOVE VAI?
Qual è l’aspirazione più forte di chi pratica uno sport? Migliorare la propria performance!
Ma, a parte il necessario allenamento, come è possibile migliorare la performance?
Già da alcuni anni si è constatato che è necessario agire su tutta la complessità dell’uomo: psiche, sistema nervoso, sistema endocrino, sistema immunitario, metabolismo di singoli tessuti ed organi (PNEIM). Tutta questa complessità si riflette su qualcosa che attualmente è facilmente misurabile: la composizione corporea. È infatti questa che subisce l’effetto dello stato di salute o di sofferenza di psiche e di soma umano.
La analisi bio- impedenzometrica della composizione corporea, abbreviata in BIAC, era nata inizialmente per conoscere la percentuale di acqua e di grasso nel corpo; poi è evoluta incredibilmente, fornendo dati preziosi non solo allo sportivo, ma anche a tutte le persone che cercano di migliorare la propria performance nel lavoro, nella vita sociale ed in famiglia.
La BIAC va fatta dopo almeno 5 ore di riposo: si applicano due elettrodi alla mano ed al piede destri; per tre secondi si fa passare una debolissima corrente. I dati riscontrati vengono inviati ad un computer. I dati che ricaviamo sono piuttosto complessi, ed è necessaria la interpretazione fatta da un professionista medico esperto. Tra gli altri abbiamo informazioni su: distribuzione dell’acqua, andamento del cortisolo nel corso della giornata, massa muscolare (valore assoluto e relativo), percentuale di grasso, matrice extra-cellulare, accumulo di acidi nel corpo, massimo volume di ossigeno consumato al minuto, distribuzione del consumo energetico, ed altro ancora.
In base ai risultati della BIAC, al colloquio medico, alla indagine sullo stile di vita (alimentazione, allenamenti, stress concomitanti), ai disturbi funzionali riferiti (digestione, sonno, ansie, lento recupero, eccetera) vengono suggeriti cambiamenti nello stile di vita (ad esempio cambiare l’orario degli allenamenti oppure modificare la composizione dei pasti) e l’assunzione di integratori funzionali, validati scientificamente.
Nello sportivo, ma anche nella persona comune, a tutte le età, la integrazione alimentare ha lo scopo di prevenire la perdita di massa muscolare o di ripristinarla rapidamente, se parte di essa è andata persa.
La massa muscolare infatti è specchio e motore della buona funzionalità di tutti gli organi, tessuti e sistemi (nervoso, immunitario, ormonale). Per questo, l’attività fisica regolare è uno dei più importanti mezzi di prevenzione di numerose malattie come il diabete, l’obesità, le patologie cardiovascolari, l’invecchiamento cerebrale.
Va però sottolineato che l’attività sportiva praticata oltre i propri limiti fisiologici o in cattive condizioni generali, può arrecare seri danni alla salute fisica e mentale.
Dal punto di vista metabolico, lo sport è una grande sorgente di acidi che si accumulano nella matrice. Per contrastare questa acidosi è importante seguire una alimentazione “alcalinizzante”, ricca cioè di acqua alcalina (in particolare prima di una gara), di frutta e di verdura; vanno eliminati gli zuccheri e diminuiti il sale, le carni, i formaggi, le fritture, i cibi preparati e cotti sopra i 100 gradi, perché contengono troppe sostanze (AGES, ALES) che causano infiammazione e quindi perdita di massa muscolare.
Durante l’attività fisica intensa si formano anche molti radicali liberi, i quali “bombardano” le cellule. Per contrastarli è necessario assumere sostanze antiossidanti, per lo più contenute nella frutta e nella verdura. Sul mercato sono reperibili anche vari prodotti contenenti sali alcalinizzanti ed antiossidanti, da assumere in base alla diagnostica sopra riportata.
Altro aspetto importante nello sport competitivo (praticamente sempre) è il controllo dello stress psicologico tramite la assunzione di sostanze “adattogene”, contenute in molte piante: polline, gelè royal, eleuterococco, Rhodiola rosea.
Per mantenere costante la glicemia, ed impedire il catabolismo muscolare, durante l’attività sportiva prolungate si sono dimostrate molto utili le maltodestrine, però da valutare caso per caso, per possibili problemi intestinali, nei casi in cui l’intestino abbia insufficiente capacità assorbente a causa dello stress fisico.
Un punto cruciale, infine, resta la ripresa della alimentazione dopo uno sforzo fisico intenso.
Bisogna tener conto che gli ormoni catabolizzanti ed iperglicemizzanti (cortisolo, somatostatina, adrenalina, glucagone) rimangono alti nel corpo per almeno 20 minuti dopo la fine dello sforzo; in alcuni individui si arriva anche a 45 minuti. Se assumiamo carboidrati in questo momento, avremo una ipersecrezione di insulina che causerà:
- entrata eccessiva di zuccheri nelle cellule muscolari, metabolismo anaerobico, eccessiva formazione di acido lattico e piruvico, che passano in circolo con aumento della acidosi, liberazione di tamponi da osso e muscolo: perdita di massa muscolare ed ossea
- stimolazione dell’enzima che porta alla sintesi di colesterolo
- stimolazione dell’enzima che porta alla sintesi di acido arachidonico e quindi delle prostaglandine pro-infiammatorie; ne conseguirà un peggioramento della infiammazione, già presente a livello muscolare a causa dello sforzo fisico. Ne consegue che sarà necessario attendere almeno mezz’ora, dopo uno sforzo intenso, prima di assumere carboidrati.
Con questo articolo non penso di aver esaurito tutti gli aspetti riguardanti l’alimentazione dello sportivo. Spero però di aver fatto comprendere che si tratta di un argomento molto complesso, che deve tener conto di tante variabili. Personalmente ritengo che, se vogliamo dedicarci con soddisfazione ad una attività sportiva regolare, è utile, se non necessario, rivolgersi ad un medico esperto, per avere tutte le informazioni utili per ridurre al minimo gli effetti dannosi di una attività fisica che, al contrario, dovrebbe solo procurarci gioia e benefici.
La analisi bio- impedenzometrica della composizione corporea è certamente uno strumento utile, maneggevole e di immediata comprensione che ci supporta, in maniera scientifica, in questo percorso.
Dr. Giorgio Mazzola
Medico Nutrizionista
Lavora presso le Terme di Comano